[caption id=“attachment_953” align=“alignleft” width=“320”] © Repubblica.it[/caption]Che il turismo nelle Cinque terre sia vitale per esse è più che evidente.. Quello che sembra meno evidente ai più è il fatto che non tutto il turismo è positivo. E le Cinque Terre ne sono un fulgido esempio. Ma come si può risolvere la situazione? Benchè c’entri solo relativamente con il trail, noi trailer sappiamo bene quanto può essere fragile un territorio, e cosa voglia dire impatto zero. Per questo è giusto che se ne parli anche tra di noi
Il caso
Benché conoscessi la situazione del turismo nelle Cinque Terre da tempo, ho letto un bell’articolo del sindaco di Vernazza Vincenzo Resasco. Vi consiglio di andarlo a leggere, lo trovate su Città della Spezia. E si evince che la situazione è ormai critica. Con la crescita del turismo, l’arrivo massiccio di crocieristi, e la situazione geopolitica mondiale che ci vede, per ora, come uno dei pochi paesi sicuri in Europa, il numero di presenze giornaliere è cresciuto senza controllo. Tutti i giorni decine di pullman vomitano centinaia di turisti che si aggiungono alla valanga che arriva via treno. Il che si trasforma in paesi stipati di gente, per la stragrande maggioranza se ne vanno in giornata, non portando alcun valore. Se qualcuno riesce a scorgere un negozio viene immediatamente richiamato dalla guida di turno, i tempi sono strettissimi e il pranzo al sacco è vicino.
Ma è sostenibile tutto ciò?
Più che chiedersi se è sostenibile bisognerebbe chiedersi se si può sopravvivere a quest’invasione. Basta portare un’esempio per capire l’entità del problema. Con la chiusura della Via dell’Amore alcuni volontari avevano riaperto e reso percorribile il vecchio sentiero della Beccara, due irte scalinate che collegano Manarola a Riomaggiore attraverso la Costa del Corniolo. L’ho fatta più volte e, nonostante la difficoltà intrinseca del tracciato, ho visto valanghe di persone attrezzate nei modi più disparati arrancare su questi vecchi gradini. Tanti piedi, troppi piedi. Il risultato è stato un veloce degrado degli scalini che lo hanno reso scivoloso per chiunque, non solo per i tanti, troppi, che lo affrontavano in mocassini o infradito. Sentiero della Beccara chiuso per questioni di sicurezza. Unite queste notizie agli avvistamenti di tanti turisti che, per maleducazione o per necessità, riempiono di spazzatura ovunque, fino a trovarsi in crisi e fare i proprio bisogni fisiologici impellenti nei vicoli o nei portoni. Aggiungete il calo del commercio visti i tanti pranzi al sacco e le mancate soste in negozi o vetrine. Miscelate il tutto e penso avrete un’idea vostra.
Urge una soluzione, un contingentamento dei flussi. Ma forse bisogna anche puntare ad un altro turismo, più consapevole, più cosciente. Un turismo che è ben diverso dal mordi e fuggi dei crocieristi, un turismo che sappia vivere e assaporare la vita che scorre in questi luoghi
Ti consiglio di andare a leggere l’articolo di Resasco e facci sapere cosa ne pensi. E se condividi questi pensieri, falli girare, di modo che queste voci diventino urla.