2017-12-14 ~ 4 min read

Sciacchetrail Vertical Race 2017: il racconto da insider


Pettorale e medaglia Sciacchetrail Vertical Race 2017SciacchetrailVerticalRace2017640x480-1.jpeg)Sono molti anni ormai che non faccio gare su distanze molto corte. Si può dire che si parla di quasi 15 anni fa. Un po’ per la presenza di amici, un po’ per riprendermi dal periodo di fermo per lavori, un po’ per sfida personale, ho voluto fare una follia. Ed eccomi alla partenza dello Sciacchetrail Vertical Race 2017!

Il percorso dello Sciacchetrail Vertical Race 2017

Di solito nelle gare di questo tipo si va almeno a vedere il percorso. No, non è da me. Scopro poi che il primo pezzo di asfalto dello Sciacchetrail Vertical Race è intervallato da un paio di scalinate belle toste che spezzano il ritmo. A parte queste ti sembra di volare. Poi arriva la scalinata della Collora, la salita che ti porta sulla cima della Collina delle Tre Croci. Gli scalini moderni lasciano presto il posto a quelli in sasso, completamente irregolari. E il tuo volo diventa un arrancare cercando la parte più agevole dello scalino, tra scalini altissimi o talmente lisci che le scarpe non fanno presa. Tutt’intorno a te il Presepe Luminoso. Dietro Manarola, ma la fatica non ti fa girare indietro. Te lo sei promesso, ma non ce la fai. Un ultima salitina “corribile” (dipende dal tuo stato di agonia) ed ecco l’agognato arco dell’arrivo.

Le mie due prove

Premessa: l’allenamento è nullo, dal Trail Golfo dei Poeti ho pressocchè fatto finta di allenarmi. Arrivo a Manarola con un obiettivo: sopravvivere! Completo l’iscrizione e scendo a riscaldarmi, il freddo si fa sentire e non voglio farmi male.

Prima Manche

Prima partenza decisamente a bomba, forse l’aver ascoltato musica tunzetunze pesante ha dato i suoi frutti sull’animo. I primi gradini passano mezzo bene, l’unico punto in discesa volo. Altra salita, gradini bassi che schioppano le gambe e altra salita. E infine la Collora. Qui la velocità presa si infrange contro gli scalini. Il volare diventa arrancare. Il respiro sparisce. Provo anche a parlare, ma è quasi impossibile. L’ultimo pezzo corribile lo si fa a passo. E fermo il cronometro a 4:53.35. Il miracolo è avvenuto! Sono vivo!!

Seconda Manche

Intermezzo a dare una mano con i bimbi e sono pronto per la seconda manche, completamente in notturna. Meno riscaldamento e niente musica tunzetunze, non vorrei scoppiarmi in partenza. Alla prima rampa di scalini vedo già la differenza, i gradini bassi sono ancora più duri. La Collora è una Via Crucis fatta 2-3 volte per intero. Non ho la forza e il respiro per voltarmi e guardare lo spettacolo intorno, vedo solo i gradini avanti a me illuminati dalla frontale. Arrivo in cima e fermo il cronometro a 5:04:60. Sopravvissuto anche a questa! Chiudo lo Sciacchetrail Vertical Race 25esimo con 9:57.95.

Il resto della gara

Il livello quest’anno è decisamente alto. Molti locali forti e molti anche da fuori. Tra le donne vince Giulia Giudici, Valentina Pippo al secondo e la localissima Christine Godfrey si piazza al terzo posto. Tra gli uomini un neolaureato in fisica e promessa della corsa in montagna Francesco Puppi si piazza al terzo posto, mentre lo specialista Emanuele Manzi prende il secondo gradino del podio. Ma la vera sorpresa di qeusto Sciacchetrail Vertical Race è il vincitore, Lorenzo Pellegrini. Un giovanissimo mountainbiker di Valdipino, noto nel mondo delle bici, ma alla prima esperienza nelle corse in salita. Tira fuori due prove più che eccellenti con pantaloni da ciclismo e scarpe da tennis, con il cronometro che si ferma ad un totale di 6:33.60. Un mostro che sale la Collora corricchiando e ti fa pensare di appendere le scarpe al chiodo!

Un’edizione decisamente riuscita, graziata dal meteo e con atleti di livello. Organizzazione senza alcuna pecca e ambientazione da favola! Decisamente da provare, anche se non è la propria specialità!

E tu ci sei mai stato? Hai mai avuto esperienze di gare del genere? Sono curioso di sentire la tua!!


Biopic di Sirio Negri

Ciao, mi chiamo Sirio Negri, sono uno sviluppatore web, un tecnomane, un papà e uno di quei pazzi che corrono per boschi e monti macinando km per il puro gusto di farlo e di conoscere nuovi posti e paesaggi.