24 Febbraio. Mentre nei seggi si vota io rimando il mio dovere civico. Motivo? Il Kutt ha organizzato il suo primo trail autogestito, il KuttTA. L’idea è partire da Levanto e arrivare a La Spezia passando per l’Alta Via delle cenque Terre. O almeno quella originaria.
In realtà le previsioni già il giorno prima sembrano non aiutare. Con Allerta Nivologica diramata il sabato dalla Protezione Civile, Biassa si sveglia completamente ricoperta di neve. Tanta neve. In qualche modo i ragazzi del Kutt riescono ad arrivare a Spezia, dove li saluta il blocco delle linee ferroviarie. Io sono bloccato a Biassa nella neve.
Si decide di provare lo stesso, adottando un nuovo percorso. Loro vengono su da Campiglia, io salgo sul monte e vedo com’è il sentiero. Preparo l’equipaggiamento e parto alla volta del Monte della Madonna. E subito capisco che le condizioni non sono per niente semplici. La neve supera abbondantemente le caviglie e la salita della scalinata è impossibile da correre.
Arrivo alla Pineta che il paesaggio è surreale. Tutto completamente bianco. La strada si riconosce a mala pena. Prendo il sentiero 1 e inizio ad andare verso Campiglia. Meno male che il sentiero lo conosco molto bene, altrimenti sarei andato a casaccio! Però è molto divertente con tutta quella neve! Arrivo a Campiglia con la neve ovunque, il calore del corpo e l’adrenalina però non la fanno sentire. Poco dopo arrivano i ragazzi del Kutt e si fa un po’ di briefing. E si parte: destinazione Telegrafo.
In gruppo è ancora più divertente e andiamo veramente forte, presi forse da quell’euforia che dà la neve. Il sentiero è segnato solo dai miei passi, però ora è appena visibile e ci da qualche sicurezza in più. Sbuchiamo sulla ex-Pineta che porta a Sant’Antonio dove ci fermiamo a radunare il gruppo. Da lì in poi la neve è fresca, non è ancora passato nessuno. Foto di rito, ricarica delle batterie e si riparte.
In poco tempo, tra salti e ruzzoloni arriviamo al Telegrafo e qui decidiamo il da farsi. Il sentiero n. 1 è molto sporco fino al Bivio Bramapane ed è in mezzo agli alberi. Abbiamo sentito e visto già troppi rami cadere e alberi sradicati dal peso della neve. Le alternative diventano scendere a Biassa e poi continuare per La Spezia, oppure scendere a Montenero e prendere la Litoranea. Ci piace a tutti lo sterrato e optiamo per la seconda, scendendo lungo il sentiero 3A, una comoda strada bianca molto aperta e molto panoramica. Diventa gara a chi va più forte senza rotolare in terra.
Appena sopra Montenero ci salutiamo. Io torno indietro a Biassa lungo il sentiero 3, che conosco abbastanza bene da fare con la neve, loro scendono sulla Litoranea e proseguono sulla strada. Il mio sentiero dovrebbe essere la via più corta per tornare a casa (mi aspettano per pranzo). Ma la neve fino al ginocchio rende le cose più difficili. Arrivo al Telegrafo che sembro un orso polare tanta è la neve che ho addosso. Cosa fa una persona normale quando si rende conto che la neve è molta? Prende la strada? No, prende un sentiero quasi in disuso e pieno di tronchi in mezzo. Arrivo a casa dopo una splendida sessione di discesa fuori pista, senza però gli sci, pieno di neve, infreddolito ma contentissimo della corsa e delle nuove conoscenze. Un grazie infinite ai ragazzi del Kutt che mi hanno fatto mollare il noioso caldo di casa per vivere un’esperienza indimenticabile!