2018-06-09 ~ 4 min read

GT5: Dal mare alla vetta, un viaggio immenso


pettorale rosso numero 10 del Grande Trail 2018Ci sono posti che guardi sempre con ammirazione e rispetto, come grandi personalità. Per me tra questi posti ci sono sempre state le Alpi Apuane, da 10 anni ormai dalla finestra di casa. Sono 10 anni che voglio salire sul Monte Sagro, ma a questo punto volevo farlo a modo mio. E quale momento migliore del GT5?

Cos’è il GT5??

Magari questa strana sigla può non ricordarti nulla, specie se non sei della zona. Ma posso assicurarti che vale la pena viverla. Il GT5 si divide in due manifestazioni contemporanee: il Grande Trail, ossia una corsa agonistica, e il Grande Trekking da cui è nato tutto, una camminata non competitiva. Il percorso per entrambe è identico: 32 km con 2200 m D+, dalla spiaggia di Marina di Carrara alla vetta del Monte Sagro.

Un’esperienza incredibile

Il sentiero parte direttamente dalla spiaggia di Marina di Carrara, ne percorre alcune centinaia di metri (una fatica indicibile) e prende un dedalo di strade sul confine tra Liguria e Toscana. Usciti dalla città prendiamo la sterrata che porta fino al borgo di Fontia. Già si nota la peculiarità della gara: i paesaggi, caratteristica che ci accompagnerà per tutta la gara. Passato il paese si procede spediti su una strada asfaltata verso la Strada del Soldato, che costeggia il Monte Bandita fino a Castelpoggio. Si scende poco, ma si sale sempre di più. Terzo ristoro al Passo della Gabellaccia e si continua a seguire sentieri nel bosco fino alla Foce Pozzi (dove calcolavo, sbagliando, che ci fosse un ristoro), per arrivare ai prati di Campo Cecina (quasi senza liquidi). Il Sagro è ormai lì davanti a noi, con la sua imponenza.

La salita al Sagro

Passato Campo Cecina vengono fuori le vere Apuane: un sentiero di roccia quasi sul ciglio di un’immensa cava di marmo percorre il Retro Bolgia fino quasi alla Foce di Pianza. Ultimo ristoro prima della salita in vetta. Il tempo sta peggiorando, rendendo ancora più imponente la montagna di fronte a noi. Qui sentiero segnato vuol dire salire su uno strato di roccia sconnesso seguendo i segnali. Non ci sono sentieri scavati, solo una rude parete di roccia da salire con il cuore in gola, cercando la via con la poca lucidità rimasta.

La vetta e la discesa

Arrivo in vetta dopo esser salito di più di 500 m in nemmeno 1 km. Urge una sosta per recuperare la vista, annebbiata dallo sforzo. Scendere in queste condizioni vorrebbe dire ruzzolare già al primo piede in fallo, quindi ben vengano rifocillamenti, foto, video, chiacchiere e convivialità. Il panorama è a dir poco spettacolare, qualcosa di magico. Recuperata la testa si riparte, con la mia consueta modalità cinghio-stambecco. Saltellare giù, nonostante la tecnicità del percorso, è qualcosa di meraviglioso. Sembra realmente di volare, la pendenza c’è tutta. Passo un po’ di partecipanti più cauti. Quasi in fondo devo però ogni tanto fermarmi per riprendere la concentrazione e la via. L’arrivo a Foce di Pianza è da estasi, con tutta la pianura di Carrara lì sotto. Chiudo il tutto in 5:55, buono nonostante tutti i precedenti (poco allenamento, cena con amici la sera prima e sole 3 ore di sonno).

GT5, da consigliare?

Il GT5 non è una gara, è, come quasi tutto il vero trail running, prima di tutto un viaggio da fare con la mente, al cospetto di una montagna incredibile, con profondo rispetto. Sembra l’emblema di questa filosofia. Non è da consigliare, VA VISSUTA! In “soli” 32 km, i più lunghi che voi ricordiate, racchiude tutta l’essenza di questo meraviglioso sport, vissuto come esperienza prima che agonismo. Il livello è comunque molto alto, con il primo uomo, Carl Jordan Sorman, che chiude in appena 3:20:27 mentre la prima donna, Carla Pirovano, in soli 4:32:21. Ma ciò che colpisce sono le sensazioni, le emozioni che si provano, indimenticabili. Da contorno un’organizzazione impeccabile, che ha gestito 2000 iscritti tra corsa e camminata senza alcun problema. Unico neo: a mio avviso il tempo limite di 6 ore per il trail era un po’ stretto, gare di poco più lunghe e meno tecniche hanno tempi limite ben superiori. Ogni altra critica che possiate sentire in giro è aria data alla bocca, credetemi!

[gallery type=‘flickr’ user_id=‘151082550@N05’ view=‘photosets’ photoset_id=‘72157694511728302’ tag_mode=‘any’ sort=‘date-posted-desc’ layout=‘strip-below’ caption=‘title’ thumb_size=’s’ main_size=‘z’ fx=‘slide’ controls=‘show’ ]

Una gara immensa, un’esperienza da vivere al 100%, un’emozione indicibile, una montagna a dir poco imponente e indimenticabile. Il GT5 è tutto questo e, se non ci sei mai stato, devi partecipare!!

Ci sei già stato a questa grande gara? Com’è andata? Raccontaci la tua esperienza


Biopic di Sirio Negri

Ciao, mi chiamo Sirio Negri, sono uno sviluppatore web, un tecnomane, un papà e uno di quei pazzi che corrono per boschi e monti macinando km per il puro gusto di farlo e di conoscere nuovi posti e paesaggi.